Le nostre cellule sono come tante piccole pile che, quando si ammalano per un'infezione, un trauma o altro, si scaricano, funzionano male e prima o poi compariranno dolori, infiammazioni e problemi vari agli organi. La magnetoterapia serve a ricaricare le cellule scariche e a farle funzionare al meglio risolvendo o attenuando i dolori e rigenerando i tessuti alterati.
La magnetoterapia è stata scoperta dai russi – sempre all'avanguardia nella medicina – e poi ripresa da americani e giapponesi, ma è il fisico francese Fellus che ha dimostrato scientificamente come funziona la magnetoterapia e quali sono i risultati.
Da una decina di anni, la magnetoterapia è stata introdotta anche in alcuni ospedali e cliniche all'avanguardia in Italia. La tecnica ha dato ottimi risultati, ma trova difficoltà all'applicazione perché, per essere efficace, necessita di tempi lunghi con frequenza giornaliera: diffidate dai centri che propongono trattamenti di 30 minuti per 2 volte alla settimana, non servono a niente! È vero anche che spesso il paziente ha necessità che gli impediscono di seguire una terapia di lunga durata. Per fortuna l'esperienza mia e del mio staff ci ha insegnato come risolvere il problema senza impegnare troppo il paziente. La magnetoterapia svolge un’azione antalgica, antiinfiammatoria, agisce contro gonfiore ed edema, favorisce il rilassamento del sistema nervoso, migliora la circolazione, stimola la riparazione di tutti i tessuti in particolare traumi, osteoporosi e fratture.
Si ricorre alla magnetoterapia per curare artriti, artrosi, reumatismi, tendiniti, dolori vertebrali e articolari, sciatalgia, fratture, osteoporosi, problemi circolatori, contratture muscolari. Dati i molteplici ambiti d’azione e applicazione, la magnetoterapia esalta i benefici dell'ossigeno-ozonoterapia. Uniche controindicazioni: non può essere applicata ai portatori di pace maker cardiaci e a pazienti con gravi problemi cardiaci e aritmie.
Per questo, prima di ricorrere a cure che includono l’uso della magnetoterapia, è indispensabile rivolgersi a un medico che sappia dare un parere esperto.
