Può essere utile l'elettromiografia nell'ernia del disco? Certamente si ma solo in determinate occasioni. Intanto specifichiamo che si tratta di un esame che serve per vedere la funzionalità dei nervi e per distinguere le patologie di questi ultimi da quelle muscolari o della giunzione neuromuscolare.
Ho già detto varie volte in precedenti articoli che spesso le ernie discali sono asintomatiche, Non è detto quindi che se viene rilevata in una risonanza magnetica sia lei l'effettiva causa dei dolori o problemi. Magari la vera causa è un disco protruso ad altro livello o addirittura un altra patologia. Troppo spesso accade, subito dopo l'intervento chirurgico, avendo rimosso l'ernia, che il dolore persista, rivelando un errore diagnostico. Questo fenomeno è purtroppo così frequente che in campo medico è stata creata la denominazione di “Sindrome da fallimento chirurgico spinale o FBSS”. Ecco quindi che un'elettromiografia fatta prima dell'intervento può darci indicazioni più precise per capire se il nervo interessato nelle zone del dolore corrisponde come origine al livello del disco affetto dall'ernia.
Altro caso potrebbe essere quando pur essendoci danni discali modesti, la situazione sintomatologica è molto più acuta. Ricordiamoci che le radicolopatie si possono instaurare anche per diabete o da herpes zooster. Non mi stancherò mai di dire di affidarsi a medici preparati e puntigliosi e di arrivare all'intervento solo come ultimissima spiaggia. Il consiglio è quello di rivolgersi all'ozonoterapia, più propiamente ossigenoozonoterapia, perchè consente, in caso di dubbi, di farla a più livelli. Non è invasiva, se fatta da medico che la conosce bene, è efficace e non ha effetti collaterali.