Finalmente la verità su questi argomenti riguardanti la fibromialgia.
Questa malattia spesso procura evidenti difficoltà a lavorare per i dolori, la stanchezza e la difficoltà di concentrazione che la contraddistinguono. Questo, associato alle notevoli spese per visite, cure, farmaci e integratori concorre a generare una situazione economica spesso non favorevole. Logico quindi informarsi sulle norme per un possibile aiuto statale.
Sono un medico specializzato nella cura della sindrome fibromialgica a Genova e spesso i miei pazienti, preoccupati per questa situazione, mi fanno domande su questo argomento. Ho deciso quindi di spiegare in maniera semplice ma esaustiva cosa è possibile fare. Prima parlerò di come funziona in generale in Italia per poi passare alle eccezioni di alcune regioni.
Per avere diritto ad avere un aiuto economico è necessario che la malattia sia riconosciuta come cronica e invalidante. Si era sparsa voce che nel febbraio 2024 lo fosse stata e inserita inoltre nella lista LEA (livelli essenziali di assistenza).
Ma la realtà è ben diversa. In questa data sono state approvate all'unanimità 6 mozioni riguardanti la malattia. Ma cosa sono le mozioni? Praticamente in parlamento viene esortato il governo a risolvere determinati problemi e fatte delle proposte. Un passo avanti certamente importante ma che necessita di altre fasi per diventare legge. Il ministero della salute, insieme al ministero dell' economia dovra’ preparare dei protocolli e delle normative (chiamati decreti attuativi) ben precisi per trovare le soluzioni. Dopo li proporrà al consiglio dei ministri. Se questo li approva vengono pubblicati sulla gazzetta ufficiale e considerati legge. Quindi per ora in quasi tutta Italia la sindrome non è considerata come cronica e invalidante, non è inserita nella lista dei livelli essenziali di assistenza e non dà diritto a percentuali di invalidità ed esenzioni su cure e farmaci. Ci sono però delle regioni che fanno eccezione:
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Veneto
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Friuli Venezia Giulia
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Province di Trento e Bolzano
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Lombardia
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Toscana
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Emilia Romagna
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Sicilia
Qui la fibromialgia e riconosciuta come malattia cronica invalidante e compare nella lista LEA. Quindi si possono fare richieste per la pensione di invalidità civile e per l'esenzione da cure e medicinali. Il riconoscimento non sempre comporta automaticamente l'accesso alla pensione di invalidità civile o l'esenzione totale da cure e farmaci. Ogni regione ha criteri specifici e spesso limitati per il riconoscimento della malattia.
Tuttavia, va specificato che la sindrome da sola spesso non raggiunge la soglia necessaria per avere l'invalidità, e la decisione finale dipende dalla valutazione complessiva della situazione clinica del paziente.
Ma quali sono le difficoltà per ottenere risultati positivi?
La prima è che, non esistendo normative precise, l'attribuzione si fa a discrezione della commissione esaminatrice che si sa essere spesso piuttosto parca nella valutazione.
La seconda è che per ottenere la pensione l'invalidità deve superare il 74%, percentuale non facile da ottenere.
La buona notizia è invece che se si hanno altre malattie croniche invalidanti le varie percentuali vengono sommate .
Qual è il percorso da seguire per le varie domande e a chi rivolgersi?
E’ essenziale per tutte avere un certificato di diagnosi di fibromialgia fatto o dal medico di base o meglio un reumatologo della asl o ancor meglio da un centro statale per la cura di questa malattia.
Per la richiesta di invalidità civile ci si può rivolgere al medico di base. Si dovrà portare tutta la documentazione riferita alla sindrome fibromialgica e a tutte le malattie croniche (diagnosi, referti di esami preferibilmente di asl e anche dei pronto soccorso). Se ci sono le condizioni potrai fare anche domanda contemporanea di accompagnamento. Il servizio del medico è a pagamento, circa 50/100 euro.
Ci si può rivolgere anche a un patronato a costo zero.
Entrambi invieranno la richiesta all'INPS. Poi dovrai attendere la convocazione di visita della commissione medica.
Per l'esenzione da cure e farmaci potrai sempre chiedere aiuto agli stessi che però invieranno la domanda all'asl di competenza e dovrai sempre attendere la convocazione per la visita della commissione.
I tempi di attesa per la convocazione della commissione medica possono essere molto lunghi, e che esistono delle possibilità di appello in caso di valutazione negativa da parte della commissione.
Purtroppo questa malattia, capace di rovinare la qualità di vita delle persone, è in continua crescita, in particolare nel periodo post covid.
In Italia circa il 2-4 % della popolazione, prevalentemente donne, è affetta da questa sindrome. Le percentuali aumentano considerevolmente pensando che si aggiungono anche tantissimi casi ancora non oggetto di diagnosi. Nel mio studio di medicina del dolore di Genova visito spesso pazienti che non sanno di avere la fibromialgia. Data questa tragica ed esuberante frequenza, aiuteresti molte persone, se, reputando utile questo articolo, lo condividessi.